Il Goji è una pianta originaria del Tibet e diffusa in molti paesi asiatici. Il frutto è una bacca rossa usata da più di 2000 anni dai popoli della Mongolia dove viene considerato il “ frutto della longevità” in grado di mantenere l’organismo in uno stato di buona salute. Si conoscono due specie di Bacche di Goji : il Lycium barbarum e il Lycium chinense, entramnbi appartenenti alla famiglia delle solanacee. Il Lycium barbarum è quello utilizzato da oltre 2000 anni dalla medicina tradizionale cinese come tonico yang, e sembra che solo in questa specie si trovino i polisaccaridi LBP (lycium barbarum polysaccharides) che supportano una sinergia con il sistema immunitario.
BACCHE DI GOJI IN CUCINA:
Queste bacche vengono vendute in forma essiccata, ideale è il loro uso nella colazione del mattino insieme allo yogurt, oppure mischiate con mandorle, uvetta, pinoli e altra frutta secca per avere un muesli energetico da aggiungere anche ad una macedonia di frutta fresca o ad un insalata insieme a semi di girasole e sesamo tostati. Per la loro praticità possono essere consumate semplicemente come snack a metà mattina o pomeriggio o dopo attività fisica. L’uso giornaliero consigliato è di circa 20-30gr e possono essere utilizzate anche per realizzare ricette sia dolci che salate, in questo caso vanno fatte reinvenire in acqua tiepida prima di utlizzarle nei vari impasti di pane, crackers, muffins, barrette energetiche, basi per crostate o per gelato. Oppure possono essere frullate secche o tagliate al coltello e poi aggiunte alle varie preparazioni.
PROPRIETA’ FITOTERAPICHE E FARMACOLOGICHE
L’assunzione giornaliera consigliata di bacche di Goji per avere un beneficio dei suoi principi attivi è di 20-30gr al giorno. La frazione polisaccaridica (LBP) rappresenta il gruppo quantitativamente più importante di sostanze presenti nel frutto del goji. Un secondo importante gruppo di metaboliti sono i carotenoidi (precursori della vitamina A), dei quali la Zeoxantina palmitato è il costituente predominante (56% dei carotenoidi totali). Queste bacche hanno un tasso antiossidante ORAC (oxiygen radical absorbance capacity) molto più elevato rispetto ad altri alimenti comunemente noti per la loro capacità antiossidante come il lampone nero, il melograno e il cioccolato fondente che hanno un valore ORAC che oscilla dai 7.770 ai 13.00 µmol TR/100gr contro il valore ORAC delle bacche di Goji che è di circa 25.000 µmol TR/100gr.
USI NELLA MEDICINA POPOLARE E TRADIZIONALE
Tradizionalmente utilizzato in Cina per migliorare la vista, studi recenti hanno mostrato che il Goji riduce il tempo di adattamento all’oscurità e migliora la vista in caso di luce soffusa. Grazie alle proprietà e alle concentrazioni elevate degli antiossidanti che combattono i radicali liberi (che potrebbero danneggiare il DNA), trovano facile mercato per chi cerca un elisir di lunga vita. Vengono esaltate le loro attività immunomodulanti, soprattutto immunostimolanti, tanto da attirare attenzione nelle immunoterapie per il cancro.
CARATTERISTICHE BIOCHIMICHE E NUTRIZIONALI
La presenza di beta-sistosteroli e di altri fitosteroli rendono queste bacche di Goji interessanti avendo la potenzialità di agire nella riduzione dei livelli di colesterolo, mentre la presenza di acidi grassi essenziali come l’acido linoleico e alfa linoleico contribuiscono a migliorare e a mantenere in salute il sistema cardiocircolatorio. Elevato è la concentrazione di vit.C di ferro e di vitamina B2 (riboflavina), e come già scritto sono caratterizzate dall’elevato contenuto di carotenoidi (precursori della vitamina A), dei quali la Zeoxantina palmitato è il costituente predominante (56% dei carotenoidi totali), seguito anche dalla presenza di luteina che è nota per le sue proprietà antiossidanti e protettive sulla vista, e dal licopene utile nel contrastare l’invecchiamento cellulare e preventivo nelle malattie cardiovascolari.
CONTROINDICAZIONI
L’assunzione giornaliera di 20-25 gr di bacche di Goji sembrano essere sicure per l’organismo determinando quasi il 90% di vitalità cellulare e una genotossicità (cioè il danno al DNA) quasi nulla. Comunque bisogna tenere in considerazione che vista l’appartenenza di queste bacche alla famiglia delle solanacee, andrebbero evitate nei soggetti che hanno problemi di allergia con alimenti che appartengono alla stessa famiglia come i pomodori, patate, melanzane, peperoni. Sono sconsigliate in caso si sia sotto cura con anticoagulanti (tipo warfarin) in quanto le bacche di Goji sembrano interferire con gli antagonisti della vitaminaK nel processo di coagulazione del sangue. Per chi assume farmaci per la pressione alta si consiglia un attento monitoraggio in quanto queste bacche tendono ad abbassare i livelli pressori, quindi la terapia con i medicinali deve essere corretta di conseguenza.
Per quanto riguarda gravidanza e allattamento, non essendoci ancora studi specifici che ne attestino la validità o la pericolosità si consiglia in via tutelativa di non assumerle.
Chiaramente il tutto deve essere valutato dal proprio medico di fiducia o da un esperto del settore, che può stabilire i limiti di assunzione in base alla situazione anche perché comunque le bacche di Goji rappresentano un integratore e un alimento funzionale con delle ottime proprietà sia fitoterapiche che nutraceutiche.